Autore: | Antonello Di Curzio, |
ISBN: | 978-88-6254-314-9 |
2024, pp. 160, 12x19
Brossura con bandelle
Io chiamo il vento
che mi porti nello spazio,
no non sono sazio
ho bisogno di ferite
che non si possano curare.
Antonello Di Curzio è nato a Cascia nel 1958, figlio di un manovale e di una casalinga, quinto di cinque fratelli e due sorelle.
Venti anni fa decide di lasciare la sua casa di Roccaporena per salire in montagna e vivere da solo, senza elettricità e acqua corrente, dedicandosi al taglio del bosco, alla raccolta dei tartufi, alla meditazione e alla contemplazione. Una scelta forte di apparente solitudine che lo porta a vivere un’intensa relazione con le forme di vita animale e vegetale con cui condivide lo spazio che abita. Nell’estate del 2021, un incontro inaspettato fa sgorgare in lui una vena poetica in attesa di essere nominata e riconosciuta. La sua scrittura fluisce senza posa, come la sorgente d’acqua da cui attinge memoria e desiderio.
Con ali&no editrice ha già pubblicato la raccolta Se io con queste mie mani (2023), finalista al Premio FulgineaMente 2024.