Autore: | Clara Sereni, |
ISBN: | 978-88-6254-253-1 |
2021, pp.114, 13,5x21
Brossura con bandelle
Alle pagine di Sigma Epsilon (1974), il suo esordio, Clara Sereni consegnava il ritratto di un’irripetibile stagione della sua vita: quella, vissuta a Roma, della giovinezza, ma anche quella di un impegno politico militante e instancabile. La protagonista, un angelo del ciclostile, vive una perenne ricerca: del senso pieno di appartenenza a un gruppo, del proprio posto nel mondo, della forma da dare al mondo stesso, fino al risvolto ironico in chiave fantascientifica.
Sigma Epsilon (SE, letto in verticale come suggeriva la stessa autrice) rappresenta non solo la prima prova narrativa, ma la traccia originaria di quella frammentazione letteraria ed esistenziale a cui Clara Sereni ha lavorato per tutta la vita e che si ricomporrà magistralmente proprio negli sconfinamenti di genere, nelle ricreazioni linguistiche, nel lavoro politico della stagione successiva.
La terrazza è inondata di invitati, di bicchieri pieni e vuoti, di cuscini, di mozziconi di sigaretta. C’è un caldo opprimente, non ho voglia nemmeno di parlare. Gli altri invece parlano, tutti, non la piantano un momento, non starebbero zitti neanche a pagarli.
Sotto il cielo pesante di questa serata estiva, assolutamente indistinguibile da tante altre, i televisori – dal palazzo vicino, dal piano di sopra, dal palazzo accanto – levano i loro ululati di cani civili.
I miei invitati hanno, tutti, quella stessa aria annoiata che con ogni probabilità ho anch’io, e credo sia assolutamente impossibile trovare qualcosa di nuovo, qualcosa che possa smuoverci, scuoterci un po’. Stiamo qui, tutti insieme, sempre gli stessi, e mai che a nessuno venga in mente di andarsene, a casa propria o a morire ammazzato per me sarebbe più o meno uguale. Niente, tutti qui.
Tutti insieme.
Sigma Epsilon (SE, letto in verticale come suggeriva la stessa autrice) rappresenta la prima prova narrativa di Clara Sereni e insieme la traccia originaria di quella frammentazione letteraria ed esistenziale a cui ha lavorato per tutta la vita e che si ricomporrà magistralmente proprio negli sconfinamenti di genere, nelle ricreazioni linguistiche, nel lavoro politico della stagione successiva.