Autore: | Marco Jaccond, |
ISBN: | 978-88-6254-240-1 |
2020, pp.342, 15x22
Brossura con bandelle
Questo libro non è un romanzo e non è un saggio. Non è nemmeno un romanzo storico, anche se a primo sguardo potrebbe sembrar tale: è la storia stessa che si fa romanzo in una godibile e poetica passeggiata tra le luci e le ombre di fine Ottocento. Ci troviamo dentro all’epoca bella dell’ottimismo positivista che punta al progresso e che spinge tutti coloro che possono farlo a salire, con ogni mezzo, sempre più in alto: excelsior. In un clima floreale e liberty, dentro ad una cornice di cime montuose conquistate da impavidi alpinisti, il racconto si dipana a zigzag, tra cronaca e storia, attraverso le vicende frammentate di una moltitudine di personaggi noti e meno noti, legati a vario titolo al mondo della politica, dell’arte, della scienza o semplicemente della mondanità in voga. Tutti impegnati a “scalare” una propria vetta ideale destinata però a sgretolarsi col deflagrare della Grande Guerra. Dalla narrazione, che segue il fil rouge dei soggiorni montani (ma non solo) della regina Margherita, emerge la contrapposizione tra la dimensione verticale e quella orizzontale, ovvero tra uno spirito “alpestre” – elitario e “monarchico” – e un sentimento “pianeggiante” – anarchico e socialista – caratteristici entrambi di un’epoca tutt’altro che uniforme e pacificata.
Questo libro non è un romanzo e non è un saggio. Non è nemmeno un romanzo storico, anche se a primo sguardo potrebbe sembrar tale: è la storia stessa che si fa romanzo in una godibile e poetica passeggiata tra le luci e le ombre di fine Ottocento. Ci troviamo dentro all’epoca bella dell’ottimismo positivista che punta al progresso e che spinge tutti coloro che possono farlo a salire, con ogni mezzo, sempre più in alto: excelsior.