Autore: | Anna Santoro, |
ISBN: | 978-88-6254-209-8 |
2018, pp. 168, 13,5x21
Brossura con bandelle
Chiusa in una piccola casa di città, Francesca passa le giornate a spiare i vicini, catturata prima dai pianti dei bambini, poi dai gesti degli adulti nei loro confronti. E sarà il piccolo dirimpettaio, a cui attribuisce il nome di Primo, a suscitarle il desiderio di relazioni affettive, fornendole la chiave per accogliere pezzi della propria vita e intervenire in quella degli “altri”. Così la donna, attraverso un quadro della realtà contemporanea popolata soprattutto dalla presenza di “esclusi”, riuscirà a rintracciare e raccontare la propria storia. Al centro del romanzo ci sono i bambini, la loro sensibilità, la tenerezza di cui hanno bisogno, le violenze, più o meno evidenti, cui sono sottoposti, e le donne, di varie estrazioni, paesi ed esperienze, con destini spesso durissimi, fatti di sopraffazioni cui non possono non ribellarsi. Intorno gli uomini: violenti, crudeli, e anche deboli, intrappolati in ruoli assegnati a cui non riescono a sfuggire. Cercando Bambina intreccia storie, reali e surreali, afferra attimi di quotidianità, ricompone vissuti con lo sguardo disincantato e interrogativo della protagonista.
Con uno stile necessario per accogliere visioni e dar loro vita, la scrittura di Anna Santoro forza i canoni della lingua e della struttura narrativa, così da svelare la “seconda realtà” con l’intento di superarla grazie alla forza creatrice dell’immaginazione.
In questo romanzo, che cerca di rappresentare una parte della nostra realtà contemporanea, centrali sono i bambini, la loro sensibilità, la tenerezza di cui hanno bisogno e le violenze, più o meno evidenti, cui sono sottoposti. Altrettanto centrali le donne, di varie estrazioni, paesi, culture ed esperienze, con destini spesso durissimi, fatti di sopraffazioni e crudeltà cui non possono non ribellarsi. Intorno ci sono gli uomini: violenti, prepotenti, deboli, paurosi, ma anche teneri, ingannati dai ruoli loro assegnati. E centrale è la funzione creatrice della poesia, lo svelamento di “seconde realtà”, o forse delle più autentiche.