Questo libro, oltre a rivelare una svolta interiore, non si accontenta di essere uno strumento di autoanalisi ma vuole farsi portavoce di una rivoluzione antropologico-culturale incentrata sul riconoscimento del disabile come persona. Dal momento che le abilità dei soggetti down non hanno a che fare con la pura logica, né possono essere misurate con i comuni metri di valutazione, essi sono considerati, a torto, degli incapaci.
Vorrei invece aprire gli occhi e la mente alla conoscenza di queste persone meravigliose che ragionano con il cuore per arrivare al cuore, e la cui difficoltà di gestione è spesso dovuta a ignoranza sulla sindrome di Down e sulla cultura della diversità.
Oggi mio figlio Fabio ha 35 anni, lavora in un’azienda di alta moda maschile ed è inserito nella vita sociale della città in cui viviamo.
Nella seconda parte del libro sono raccolti saggi, poesie e testimonianze di chi ha conosciuto da vicino la vita di Fabio e della nostra famiglia, comprese interviste, articoli di giornale e testi degli specialisti che l’hanno seguito in questi anni.
Mi auguro che questo libro rappresenti per chi legge l’occasione per comprendere che la disabilità è sinonimo di ricchezza cui attingere a piene mani.
Questo libro, oltre a rivelare una svolta interiore, non si accontenta di essere uno strumento di autoanalisi ma vuole farsi portavoce di una rivoluzione antropologico-culturale incentrata sul riconoscimento del disabile come persona. Oggi mio figlio Fabio ha 35 anni, lavora in un’azienda di alta moda maschile ed è inserito nella vita sociale della città in cui viviamo.