I tesori d’arte del patrimonio regionale, dall’Abbazia di San Pietro in Perugia ai piccoli teatri di provincia. Gli studi e i restauri che, nel tempo, hanno restituito ai visitatori alcune tra le opere monumentali di più grande valore architettonico e artistico dell’Umbria.
Il Centro Italiano Arte Contemporanea di Foligno, nel progettare la mostra
retrospettiva su Vincenzo Agnetti, ha inteso proporre un evento culturale che
è una significativa occasione per conoscere questo artista, tra i più autorevoli
nel panorama dell’arte concettuale internazionale.
Nel volume sono documentate oltre sessanta opere, con foto di Ugo Mulas,
Salvatore Licitra e Oliviero Zanni.
Di grande interesse i contributi dei testi scritti da Bruno Corà, Italo Tomassoni
e Germana Agnetti.
Questo volume è il catalogo della mostra che nell'estate del 2012 il comune di Pietrasanta ha voluto dedicare a questo grande pittore contemporaneo.
Saggi critici di Pietro Bellasi e Bruno Cora'.
Uno splendido volume con le foto di Aurelio Amendola, noto fotografo italiano che nel corso della sua lunga carriera ha sviluppato una particolare sensibilità per il mondo della scultura e dell'arte, con un occhio attento a quella contemporanea. Ha ritratto i più rinomati maestri del XX secolo da Burri a De Chirico, da Pomodoro a Schifano fino a Warhol, per ricordarne solo alcuni.
Il focus principale di questo volume è dedicato a Burri e alla celebre sequenza della "Combustione": il Maestro tifernate è ritratto nell'atto spettacolare della creazione dell'opera con la fiamma, l’obiettivo ne fissa tutti i passaggi più importanti. Arricchiscono il volume inedite immagini di Burri al lavoro, momenti di vita privata e scatti delle mostre più importanti a partire dagli anni Settanta del Novecento.
Il libro presenta testi critici di Bruno Corà, oltre ad una lunga intervista ad Amendola a cura di Chiara Sarteanesi.
l volume presenta tutte le opere raccolte nelle sedi museali della Fondazione Palazzo Albizzini Collezione Burri ed è realizzato in stretta collaborazione con l’ente stesso, custode del grande patrimonio artistico che Alberto Burri, uno dei protagonisti indiscussi dell’arte del ‘900, ci ha lasciato.
Il libro è curato dal prof. Bruno Corà, studioso autorevole dell’artista, con i testi di Maurizio Calvesi uno dei più importanti storici dell’arte moderna in italia, professore emerito all’ Università di Roma La Sapienza e Presidente della Fondazione Burri.
Un’opera di indiscusso valore e di grande pregio che offre una panoramica completa, corredata di piantine delle sedi museali, di tutte le opere esposte attraverso numerose immagini a colori realizzate da fotografi d’eccezione:
Aurelio Amendola, il suo sguardo e la sua passione hanno fotografato alcuni tra i più rinomati maestri del XX secolo, oltre a Burri ricordiamo De Chirico, Lichtenstein, Warhol, Kounellis.
Gabriele Basilico, uno dei più noti fotografi documentaristi europei. Il suo campo d’azione è principalmente il paesaggio architettonico e industriale. Realizza per Burri alcune foto dei due musei di Città di Castello.
Vittorugo Contino, fotoreporter che ha allargato la sua attività anche all’immagine in movimento. Ha lavorato con registi del calibro di Fellini ed Antonioni.
È il catalogo della mostra dedicata a questo importante artista partenopeo, che ha attraversato il Novecento con la sua arte figurativa dai tratti naïf, frutto di una grande ricerca e capacità espressiva che ha saputo utilizzare e fondere diverse tecniche, soprattutto il collage.
Il settimo volume della collana Arte e architettura – Studi e restauri ha per oggetto un aspetto particolare, ma non per questo meno importante, della grande attività che i monaci benedettini hanno svolto per ottimizzare la gestione del grande patrimonio agrario che possedevano, e di cui la Fondazione per l’Istruzione Agraria in Perugia è custode e conservatrice.
Le ricerche sono partite da alcuni registri di spese conservati in quello scrigno prezioso che è l’Archivio storico e che contengono i disegni dei progetti e le spese relative alla costruzione di una nutrita serie di casali destinati ad ospitare le famiglie dei coloni che lavoravano i numerosi poderi.
Interessante il catalogo fotografico, a cura di Pietro Panfili, Direttore della Fondazione, che raccoglie immagini di casali, alcuni dei quali ancora riconoscibili dai disegni conservati in Archivio, e dei quali si può vedere l’evoluzione architettonica e funzionale
La seconda parte del volume, quella dedicata ai restauri, ha il saggio di Giovanni Manuali e tratta delle importantissime decorazioni pittoriche che, scarsamente purtroppo, sopravvivono nella chiesa della rocca di Sant’Apollinare.
Saggi di Anna Belardinelli, Franco Ventura, abate Giustino Farnedi.
La memoria di uomini grandi, o che la storia ha fatto grandi, rappresentati in una serie di tele che hanno per secoli arricchito le celle e gli ambienti, sottoposti a clausura, del monastero di San Pietro in Perugia. Si tratta di tele o tavole, mai viste prima, che rappresentano alcuni dei più famosi Benedettini, papi, cardinali, vescovi, abati, cui i monaci dovevano ispirarsi nella loro condotta e di cui l’Ordine andava fiero. Certo non si tratta di ritratti, se non in casi assolutamente eccezionali, ma di ricostruzioni fisiognomiche di personaggi come il papa Benedetto I, primo papa uscito dall’Ordine benedettino, o di Zaccaria III, colui al quale la storiografia fa risalire l’inizio del potere temporale della Chiesa, a seguito della donazione di Sutri e Nepi, fatta dal re longobardo Liutprando, durante il celebre incontro presso la tomba di San Valentino a Terni.
Contributi di Padre Giustino Farnedi OSB, Mario Roncetti
Lo scorrere di immagini remote che ritraggono persone, animali e cose in diversi momenti della vita quotidiana, quasi dagherrotipie, hanno ispirato una mostra di “immagini fuori corso”. L’intenzione è quella di affrescare spaccati di realtà che, letti nella loro naturale successione, tracciano le linee di “una fabbrica incompleta”.
Un ponte può ben rappresentare la millenaria storia che, dall’esclusiva opera benedettina, conduce sino alla nascita della Fondazione per l’Istruzione Agraria, ed infine, all’istituzione della prestigiosa Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Perugia.
Esso è anche il filo conduttore di quella storia, la cui prima vocazione è la trasmissione della cultura, la formazione delle menti, nonchè la salvaguardia, il mantenimento e la valorizzazione del patrimonio artistico.
I Disarmati sono donne e uomini testimoni di pace. Volti, oggetti, mestieri, sorrisi, storie, poesie, musiche, disegni di chi ha scelto di testimoniare in prima persona il rifiuto di ogni forma di violenza.
Il progetto nasce in Umbria, nei luoghi e nello spirito che hanno ispirato la vita e il pensiero del più grande pacifista italiano contemporaneo, Aldo Capitini. Sono stati invitati a partecipare tutti gli amici di questa terra, italiani e stranieri, gente comune e volti noti, che sentono la pace come un bene inalienabile e universalmente condivisibile e che a questi luoghi sono legati.
Questo libro fotografico, che rappresenta il catalogo dell’omonima mostra, raccoglie 101 ritratti di personaggi noti e meno noti della società civile, politica e religiosa, ricordiamo tra gli altri il danzatore e coreografo Lindsay Kemp, la giornalista Rai Monica Maggioni, l’allenatore Serse Cosmi, il vincitore del GF 2006 Augusto De Megni, padre Vincenzo Coli (custode Sacro Convento Assisi), l’himam di Perugia, l’industriale Brunello Cucinelli, le più alte cariche del mondo politico regionale, imprenditori, giornalisti, attori, musicisti, artisti, filosofi, scrittori, editori, studenti e gente comune, fotografati ognuno accanto a una dis arma (oggetto allegorico e ironico costruito con materiali di riciclo) per offrire una personale testimonianza di pace.
L’abbazia di San Pietro in Perugia annovera all’interno dei suoi possedimenti agrari due strutture di grande valore storico e architettonico, la Rocca di Casalina e quella di Sant’Apollinare. Da luoghi di raccolta delle derrate alimentari dei Benedettini a residenze fortificate e, talvolta, di rifugio per i monaci, oggi, dopo secoli di storia, battaglie, terremoti e dominazioni, con il restauro operato restituiscono pregevoli opere d’arte e siti di devozione popolare.
In questo quinto volume della collana Arte e architettura – Studi e restauri, insieme ai tesori d’arte riportati alla luce, è stato analizzato il ruolo e il valore, anche strategico, delle due rocche per le sorti economiche e non solo dell’abbazia di San Pietro, ma anche la loro rilevanza in alcuni fatti storici che hanno determinato le sorti della regione.
È il catalogo della mostra (Abbazia di San Pietro in Perugia, 29 giugno - autunno 2006) che espone per la prima volta una raccolta di rare e pregevoli ceramiche umbre provenienti dai comuni di Deruta, Gualdo Tadino, Marsciano, da proprietà della Fondazione per l’Istruzione Agraria, della Provincia di Perugia, della Camera di Commercio Industria e Artigianato, e da collezioni private (Moretti e Colaiacovo).
Gli oggetti esposti, ceramiche, maioliche, terrecotte d’uso comune (piatti e vasellame) e professionale (vasi, orci, completi da scrivania, etc.), alcuni anche molto antichi, rappresentano il meglio della produzione artistica tradizionale umbra della quale, attraverso questo libro, è ripercorsa la storia e la cultura delle varie zone di produzione.
Le immagini dei manufatti sono corredate di una scheda descrittiva, curata da esperti, restauratori e storici dell’arte che hanno seguito anche l’allestimento della mostr
È il quarto volume dedicato ai tesori artistici dell’abbazia di San Pietro in Perugia. In questa pubblicazione, attraverso una serie di contributi di ricerca e un apparato fotografico molto accurato, è presentato uno studio sul recupero e il riordino degli archivi storici dell’antichissima cattedrale cittadina. Molto interessante la parte che ripercorre la storia della comunità benedettina in Perugia attraverso i dati emersi dal recupero dell’immenso patrimonio archivistico.
L’uscita del volume avviene in contemporanea con le mostre che la Fondazione per l’Istruzione Agraria promuove ormai da vari anni all’interno del progetto “Tesori d’Arte”, pensato per mettere a disposizione di tutti la grande quantità di opere d’arte, documenti e volumi ereditati dai monaci Benedettini cassinensi dell’abbazia di San Pietro in Perugia.
I chiostri sono il tema architettonico che caratterizza l’abbazia di San Pietro in Perugia. All’interno delle sue mura ve ne sono addirittura tre appartenenti a varie epoche e realizzati con diversi stili. Questa pubblicazione ne ripercorre la storia e analizza la loro funzione, le decorazioni e le diverse connotazioni strutturali che hanno assunto nel corso dei secoli.
I chiostri dell’abbazia di San Pietro in Perugia sono la terza uscita nella Collana Arte e Architettura pubblicata in contemporanea con le mostre che la Fondazione per l’Istruzione Agraria promuove ormai da vari anni all’interno del progetto “Tesori d’Arte”, pensato per mettere a disposizione di tutti la grande quantità di opere d’arte, documenti e volumi ereditati dai monaci Benedettini cassinensi dell’abbazia di San Pietro in Perugia.
Questo volume è il momento conclusivo del restauro del Teatro Comunale di Città della Pieve, un intervento che ha rappresentato una scelta importante e delicata nella vita del centro storico della città.
Completato un intervento sul patrimonio culturale, si deve dar conto delle scelte operate in fase di lavoro ed è necessario illustrare i presupposti che hanno guidato il progettista nell’esecuzione dell’intervento. Questa pubblicazione soddisfa pienamente questa condizione, dando una logica conclusione ad un intervento coraggioso che ha suscitato un acceso dibattito anche in sede locale e illustrando le ragioni delle scelte operate.
Nell’anno 1591 furono iniziati i lavori destinati a trasformare l’abside e a rendere la chiesa abbaziale come oggi possiamo ammirarla. Tali lavori comportarono non solo lo spostamento definitivo della grande pala d’altare, opera del Perugino, ma anche l’installazione degli splendidi scranni del coro e, non ultimo, un diverso linguaggio decorativo legato alle nuove regole che la Chiesa si era data dopo il Concilio di Trento.
La basilica di San Pietro in Perugia intorno all’anno 1591 è il secondo volume della Collana Arte e Architettura che vede la luce in contemporanea con le mostre che la Fondazione per l’Istruzione Agraria promuove ormai da vari anni all’interno del progetto “Tesori d’Arte”, pensato per mettere a disposizione di tutti la grande quantità di opere d’arte, documenti e volumi ereditati dai monaci Benedettini cassinensi dell’abbazia di San Pietro in Perugia.