È la IV edizione, integrata e aggiornata, di un titolo che ha fatto la storia della casa editrice e che riscuote ancora molto interesse tra I lettori e I media. Ultima, ma non per importanza, la copertina che gli ha voluto dedicare qualche anno fa il “New Yorker” e ha sancito definitivamente la fama internazionale di questa straordinaria esperienza di biodiversità. Così, a 14 anni dalla prima edizione del libro e a oltre 40 dalla nascita dell’associazione “Archeologia arborea” - attualmente in fase di trasformazione in Fondazione Onlus sostenuta da Fai, Bioversity International, Fao - la storia dei due cercatori di piante, Livio e Isabella, e delle loro antiche varietà di frutta è diventata un punto di riferimento per gli appassionati, compresi attori di fama, tra cui Gerard Depardieu, Valeria Ciangottini, Anna Galiena, che hanno adottato alcune piante di questo straordinario museo a cielo aperto.
Oggi la tenuta raccoglie centinaia di alberi da frutto, alcuni risalenti addirittura al Rinascimento o ancora più antichi, e in questa nuova edizione, integrata e aggiornata, sono raccontate caratteristiche, proprietà, storie, ricette delle varietà più importanti.
Livio e Isabella Dalla Ragione, padre e figlia, hanno avuto in comune la passione per le piante. Su questo incredibile lavoro di ricerca avviato da oltre quarant'anni, è nata una riserva e un'associazione al confine tra Umbria e Toscana, l'Archeologia arborea appunto, che si propone di raccogliere, salvare e riprodurre, attraverso tecniche di coltivazione naturale, questi specialissimi testimoni della biodiversità alimentare.
“Pere del Rinascimento. Come salvare i frutti dei Medici”
NEW YORKER
"Archeologia arborea: un libro che più bello non si può!"
VERONELLI E. V.
“Pere e susine del Rinascimento nel giardino degli alberi perduti”
CORRIERE DELLA SERA
"Isabella mi chiede una presentazione di questa quarta edizione del “Diario di due cercatori di piante”. Colgo l’occasione per raccontare come ho conosciuta questa coraggiosa donna, anzi come ne ho sentito parlare per la prima volta da suo padre Livio. Le nostre telefonate erano frequenti e vertevano un po’ su tutto: politica, cucina, lavoro, amori e..figli. Anzi figlie, le due figlie di Livio: Laura e Isabella. La prima era entrata nel ramo della medicina e della psichiatria: un altro mondo per Livio e me. Isabella invece si era iscritta ad Agraria e suo padre contava molto su di lei. Ma come tutti i giovani voleva fare altre esperienze. E così si era impegnata nel teatro. Livio faceva finta di essere d’accordo: i figli devono fare la loro strada ripeteva assai poco convinto. Non era l’impegno sulle scene il suo cruccio, ma un suo personale dilemma: come finirà tutto questo mio lavoro di raccolta di piante in via d’estinzione. Come finirà San Lorenzo? “Sono un egoista, lo so” mi ripeteva spesso, ma che vuoi farci. Mi dispiace”. “ Non pensarci”, rispondevo. “Sei ancora forte. C’è tempo ”.
Poi una sera avvenne il miracolo. La voce di Livio al telefono era giovane e raggiante. “Mi ha telefonato Isabella. Dice che se la sostengo in due anni prende la laurea e viene a lavorare con me. Capisci che cosa vuol dire? San Lorenzo non morirà. E adesso te lo confesso. Io tutta questa impresa, tutta questa fatica l’ho fatta per lei. Chi altro può occuparsi di San Lorenzo e di salvare altre piante? Lei è brava, molto brava”.
Solo allora ebbi il coraggio di dirgli che io Isabella l’avevo vista una volta o due di sfuggita. Che di lei sapevo solo quello che lui mi aveva raccontato. Da quel giorno fui informata regolarmente di questa giovane ragazza che lasciava il palcoscenico per continuare col padre un’opera eccezionale di salvaguardia ambientale, di ricerca, di studio, di fatica. Un lavoro delicato e sottile, paziente, dove giorno segue giorno,inesorabilmente. Non è solo un lavoro a tavolino. Bisogna anche sporcarsi le mani,nel vero senso della parola. Ricordo ancora l’enfasi di Livio quando mi comunicò (sempre al telefono) che “Isabella è più brava di me nel fare gli innesti. E’ giusto, aggiunse, lei ha studiato!”.
Ora Isabella è una donna. Ha due figlie, è stimata e rispettata. E’ giusto e bello che sia così. Le piante la ringraziano e io con loro. Auguri Isa, buon lavoro e buona fortuna. Te lo meriti."
È la IV edizione, integrata e aggiornata, di un titolo che ha fatto la storia della casa editrice e che riscuote ancora molto interesse tra i lettori e i media. Ultima, ma non per importanza, la copertina che gli ha voluto dedicare qualche anno fa il “New Yorker” e ha sancito definitivamente la fama internazionale di questa straordinaria esperienza di biodiversità.
Oggi la tenuta raccoglie centinaia di alberi da frutto, alcuni risalenti addirittura al Rinascimento o ancora più antichi, e in questa nuova edizione, integrata e aggiornata, sono raccontate caratteristiche, proprietà, storie, ricette delle varietà più importanti.