«Nella piazzetta ci sono cinque ochette: una dice dammi il pane, una dice non ce n’è, una dice vallo a prendere, una dice ho spina al piede...». Lo tenevo sulle ginocchia e riuscivo a farlo stare dritto. Perché quello che stavo facendo, lì sulla sua mano, lo interessava moltissimo: quel solletico leggero in mezzo al palmo, poi quel prendergli un dito alla volta e quello schiacciarglielo e ruotarglielo un poco... Marco sorrise prima con i grandi occhi neri, come faceva sempre, poi dischiudendo la bocca larga e mettendo in mostra i dentini minuscoli, gialli, consumati e stranamente appuntiti come quelli di un micio (...)
Il libro racconta la storia di Marco, bambino con disabilità adottato da una madre single. Con l’intensità di una scrittura narrativa delicata, essenziale, Elena racconta due vite che si intrecciano tra loro, la sua e quella del figlio, nello stupore di una condivisione profonda, sincera e senza mediazioni. Molti amici dai nomi fiabeschi ed eroici popolano il mondo di Marco ed aiutano Elena nell’impresa di compiere piccoli miracoli quotidiani che ci restituiscono una vita gioiosa e piena di senso.