Autore: | Michela Monferrini, |
ISBN: | 978-88-6254-165-7 |
Fotografie di Vincenzo Cottinelli
2015, pp.126, ill.,12x19
brossura con bandelle
Grazia Cherchi (1937-1995) è stata, per anni, una delle donne più luminose della cultura italiana: facendo esordire scrittori che poi sarebbero diventati tra i migliori della loro generazione; aiutando le case editrici piccole a esistere, le grandi a diventare più grandi senza snaturarsi; organizzando; muovendo idee. Eppure, il suo nome risulta come sommerso. Questo libro è un mosaico di voci e di immagini e, a vent’anni esatti dalla sua morte, offre una ricostruzione impossibile, com’è sempre quella che si tenta di fronte a una vita che è stata alta, ma che ha voluto sparire o è sparita per un ordine naturale delle cose. Grazia ha lasciato in chi l’ha conosciuta – e sono tante le testimonianze all’interno di questo libro, Alessandro Baricco, Stefano Benni, Goffredo Fofi, Maurizio Maggiani, Oreste Pivetta, Alberto Rollo, Lalla Romano, Clara Sereni per citarne solo alcuni – un grande desiderio di raccontare il viaggio della sua vita, gli incontri, le occasioni. Come se lei, in questa storia che è stata la sua storia, non fosse affatto la viaggiatrice: come se lei fosse il viaggio. Cherchi – giornalista, scrittrice, redattrice, critica – non è ricordata per grandi e lontani viaggi, ma per quei minimi spostamenti metropolitani, o tra città e provincia, tutti italiani, che l’hanno trovata sempre con un libro tra le mani, vera globetrotter della cultura. Attraverso le testimonianze di chi l’ha conosciuta e le è stato amico, attraverso i suoi articoli, i brani dai suoi libri, e grazie alle fotografie di Vincenzo Cottinelli, si tenta qui un ritratto a tessere di Grazia Cherchi: dalla fondazione dei «Quaderni Piacentini» alla rubrica di libri sull’«Unità», dalla scoperta di autori emergenti che oggi sono tra i maggiori scrittori italiani a lei come autrice e lettrice di sé stessa: sempre decisa, netta, quasi implacabile, e intanto sensibile, fragile, romantica.
Il diritto d'autore della collana "le farfalle" viene devoluto alla Fondazione La città del Sole Onlus che costruisce progetti di vita per persone con problemi cerebrali gravi e gravissimi.
«Ho incrociato per caso il suo nome al tempo dell’università,cercando in biblioteca alcune recensioni e scritti critici sull’autore di cui mi stavo occupando.
Lei aveva recensito un suo libro, molti anni prima, e quel pezzo firmato per “l’Unità” saltava agli occhi, tra tutti, per l’estrema forma di libertà che lasciava indovinare.
C’era lei, dentro; c’era la politica mutevole e agguerrita di quei giorni (era il 1994); c’era un tassista
che la stava portando in qualche luogo a noi ignoto di Milano; poi, c’era anche la recensione, ma io intanto mi ero fatta l’idea di una donna in movimento, una viaggiatrice: forse che servono grandi distanze percorse per parlare di “viaggio”?»
Questo libro, con i ritratti fotografici di Vincenzo Cottinelli. è un mosaico di voci e di immagini e, a vent’anni esatti dalla morte di Grazia, offre una ricostruzione impossibile, com’è sempre quella che si tenta di fronte a una vita che è stata alta, ma che ha voluto sparire o è sparita per un ordine naturale delle cose. Tante le testimonianze all’interno di questo libro, Alessandro Baricco, Stefano Benni, Goffredo Fofi, Maurizio Maggiani, Oreste Pivetta, Alberto Rollo, Lalla Romano, Clara Sereni, e altri, che raccontano il viaggio della sua vita, gli incontri, le occasioni. Come se lei, in questa storia che è stata la sua storia, non fosse affatto la viaggiatrice: come se lei fosse il viaggio.