Autore: | Anna Belardinelli, |
ISBN: | 978-88-6254-128-2 |
2012, pp.106, ill., 12x19, brossura
Un libro che parla di donne e viaggi. Viaggi lunghi come la vita, viaggi brevi come una vita, viaggi folli.
Nove racconti che hanno come protagoniste nove donne nate dalle scritture, sacre e profane. L’autrice ne segue le tracce raccogliendo, come indizi seminati fra le parole, i pochi oggetti che hanno portato con sé: ogni donna una storia, ogni storia un viaggio, ogni viaggio un bagaglio. La decima donna viene sorpresa come un intruso spiato da uno specchio, mentre si attarda con la valigia ancora aperta: bagaglio ridotto, partenza indefinita eppure certa, scelta fra l’essenziale e l’inessenziale.
"È il viaggio che, con la destinazione prevista, le aspettative, gli ostacoli risaputi, impone la scelta del bagaglio? O piuttosto è il bagaglio a disposizione, forse in dotazione da sempre, a costruire e dettare la linea del viaggio?
In questo lavoro di scrittura ho scelto di ispezionare bagagli.
Non li osservo nel momento in cui vengono fatti e stipati nelle valige. Sarebbe difficile cogliere la loro essenza, affogati fra tanta roba che si rivelerà impropria e fuori luogo e resterà a giacere sul fondo inutilizzata. Del resto non si potrebbe procedere in maniera più mirata alla preparazione dato che il viaggio stesso rivela il proprio disegno, se c’è, solo a posteriori, guardato con un certo distacco.
Il bagaglio è un consuntivo. Fa ripercorrere indietro, annota le ripetizioni, coglie i nodi e gli snodi del cammino, seleziona, spesso diventa tutt’uno col viaggiatore e lo rappresenta per sineddoche: «L’Ennesima Sigaretta? Ah, Yanez! La Scarpetta? Ah, sì, è Cenerentola! Il Teschio di Yorick? Amleto!…»
Per questo, come ognuno sa, preparare i bagagli è un’operazione difficile, che mette pensiero, imbarazzante a volte. Si teme sempre di dimenticare qualche piccolezza indispensabile e portarsi dietro ingombranti munizioni fuori bersaglio o capi mal assortiti. Chiudere la valigia, infine, non è un gesto semplice, ha sempre qualcosa di definitivo come nei giochi da bambini: «Quello che è dentro è dentro, quello che è fuori…»
Per questo, dunque, i bagagli li intercetto per lo più all’arrivo o sul confine, nella linea di passaggio fra due mondi. È lì che mostrano la loro necessità, la loro vera natura, si rivelano o si sbugiardano.
Da tempo sto accumulando, come lavorassi per una dogana che forse non esiste, una sorta di archivio puntiglioso: bagagli scelti, bagagli imposti, bagagli di esperienza, bagagli pesanti, bagagli leggeri che mi sembrano un ossimoro, bagagli a mano, bagagli appresso, armi e bagagli, bagagli da fuga, da esilio, da consolazione, da resistenza, da spedire, da smarrire…
Dagli scaffali tiro fuori una decina di dossier e li pubblico perché non si dica che è un archivio segreto.
Nove corrispondono a Donne nate dalle scritture, sacre e profane. Seguo le loro tracce raccogliendo come indizi seminati fra le parole i pochi oggetti che hanno portato con sé, inseparabili. E da questi indizi ricostruisco i loro viaggi: lunghi come la vita, brevi come una vita, incompleti, folli.
La decima donna la sorprendo, come un intruso che spii da uno specchio, mentre si attarda con la valigia ancora aperta: bagaglio ridotto, partenza indefinita eppure certa, scelta fra l’essenziale e l’inessenziale, piccoli riti di addio."
Un libro che parla di donne e viaggi. Viaggi lunghi come la vita, viaggi brevi come una vita, viaggi folli. Nove racconti che hanno come protagoniste nove donne nate dalle scritture, sacre e profane. L’autrice ne segue le tracce raccogliendo, come indizi seminati fra le parole, i pochi oggetti che hanno portato con sé: ogni donna una storia, ogni storia un viaggio, ogni viaggio un bagaglio. La decima donna viene sorpresa come un intruso spiato da uno specchio, mentre si attarda con la valigia ancora aperta: bagaglio ridotto, partenza indefinita eppure certa, scelta fra l’essenziale e l’inessenziale.