Susanna Cutini, professoressa di Comunicazione della Gastrosofia e dell’Educazione Alimentare presso l’Università San Raffaele di Roma. Direttrice della rivista TaccuiniGastrosofici.it. È nota giornalista televisiva. Con ali&no editrice ha già pubblicato Manuale di Gastrosofia (2019), L'equazione del gusto (2016) e dirige la collana tacuinum di gastronomia storica.
Biodiversità, semplicità, bellezza, bontà, tempo; poco cibo, più convivialità: si potrebbe sintetizzare così, con l’approccio di una formula scientifica, la via della Felicità alimentare teorizzata in questo libro, che rapprensenta un punto di arrivo e una summa di consigli scientifici, nutrizionali, filosofici e pratici per raggiungere un perfetto equilibrio mente-corpo.
Che cos’è la felicità alimentare? Ce lo siamo domandati e per rispondere al quesito è stato realizzato questo manuale, di facile consultazione, strutturato con l’approccio multidisciplinare della Gastrosofia, materia dove si incontrano storia, antropologia, scienza della nutrizione, arti culinarie, fisiologia del gusto e degustazione.
«Quali potrebbero essere gli elementi oggettivi che permettono di codificare il gusto?». Da questa semplice domanda è iniziato il lavoro oggetto di questo libro. Un’equazione (dal latino aequatio) è una uguaglianza tra due espressioni contenenti una o più variabili. Risolvere un’equazione significa individuare l’insieme di tutte le sue soluzioni. Da queste premesse ecco i termini per una nuovissima indagine legata al mondo del food che gli autori, giornalisti, scrittori ed esperti in gastronomia storica, hanno codificato in “Equazione del gusto”.
Tutta la ricchezza delle tavole e dei convivi del Seicento è racchiusa in questo libro che ripercorre storia, tradizione e codice comportamentale della corte barocca, con le sue principali figure di riferimento (scalchi, trincianti, maestri di casa, coppieri, bottiglieri ecc.), gli arredi e le credenze, i trionfi e le preparazioni ricorrenti per la cui realizzazione, nella seconda parte, viene fornito un ampio ricettario rivisitato secondo gusti moderni.
Gli aggettivi grandioso, mirabolante o meraviglioso, applicati ad architettura, pittura e musica prendevano vita anche sulla tavola barocca. Era nel banchetto, inteso come teatro per la messa in scena d’espressioni effimere, che predominavano forme e colori stupefacenti.
L’occuparsi e lo scrivere di cucina barocca investe una dimensione culturale legata a formidabili dinamiche sociali e spettacolari, dove si instaura il legame tra la mensa e la cultura, tra il cibo e la politica.
È in questo senso che si deve interpretare l’opera di alcuni gastronomi e cuochi come Stefani a Mantova, Cristoforo Messisbugo e Rossetti a Ferrara, Tanara a Bologna, Cervio e Scappi a Roma, Latini a Napoli, per i quali il banchetto non era più solo affar di cucina, ma anche organizzazione di una festa complessa, il cui fine era il raggiungimento di un piacere estetico percepito non solo con il palato, ma anche con la vista, l’udito e lo spirito.
Tutta la ricchezza delle tavole e dei convivi del Seicento è racchiusa in questo libro che ripercorre storia, tradizione e codice comportamentale della corte barocca, con le sue principali figure di riferimento (scalchi, trincianti, maestri di casa, coppieri, bottiglieri ecc.), gli arredi e le credenze, i trionfi e le preparazioni ricorrenti per la cui realizzazione, nella seconda parte, viene fornito un ampio ricettario rivisitato secondo gusti moderni.
Storie e ricette dei più celebri dolci italiani: dalla A di amaretti alla Z di zuppa inglese.
Ciò che è narrato in questo libro è strettamente legato alla cultura e alle emozioni della tradizione pasticcera: dai dolci di pane d'epoca classica alle torte farcite barocche, per arrivare ai trionfi di creatività del '900.
Come gli altri taccuini, il libro presenta una prima parte storico-descrittiva per contestualizzare la pasticceria delle varie epoche, e una seconda parte costituita da un vasto ricettario ordinato alfabeticamente e arricchito da curiosità e spigolature di letteratura gastronomica.
Per ciascun dolce vengono riportate origine, tradizione e ricetta.
Storie e ricette dei più celebri dolci italiani: dalla A di amaretti alla Z di zuppa inglese.
Ciò che è narrato in questo libro è strettamente legato alla cultura e alle emozioni della tradizione pasticcera: dai dolci di pane d'epoca classica alle torte farcite barocche, per arrivare ai trionfi di creatività del '900.
Come gli altri taccuini, il libro presenta una prima parte storico-descrittiva per contestualizzare la pasticceria delle varie epoche, e una seconda parte costituita da un vasto ricettario ordinato alfabeticamente e arricchito da curiosità e spigolature di letteratura gastronomica.
Per ciascun dolce vengono riportate origine, tradizione e ricetta.
Gli alimenti consumati dai viandanti hanno sempre avuto le caratteristiche di essere economici, di veloce preparazione e facile conservazione.
Con questo volume sarà possibile ripercorrere la storia e le tradizioni di cibi che rappresentano un baluardo della cucina semplice italiana: dagli arancini di riso siciliani alla farinata piemontese, dalla pappa col pomodoro toscana al brodetto marchigiano. Gli alimenti, suddivisi in base alle principali epoche (classica, medievale, moderna, contemporanea), sono presentati sia sotto l’aspetto storico tradizionale, sia con ricette classiche o reinterpretate in chiave moderna.
Gli alimenti consumati dai viandanti hanno sempre avuto le caratteristiche di essere economici, di veloce preparazione e facile conservazione.
Con questo volume sarà possibile ripercorrere la storia e le tradizioni di cibi che rappresentano un baluardo della cucina semplice italiana: dagli arancini di riso siciliani alla farinata piemontese, dalla pappa col pomodoro toscana al brodetto marchigiano. Gli alimenti, suddivisi in base alle principali epoche (classica, medievale, moderna, contemporanea), sono presentati sia sotto l’aspetto storico tradizionale, sia con ricette classiche o reinterpretate in chiave moderna.
La tavola bizantina, elaborata sulla tradizione gastronomica del mondo greco e romano, venne arricchita nel corso dei secoli da culture come la longobarda, la persiana e l’araba che introdussero cibi speziati, nuovi cereali e cotture diverse. Questo stile alimentare estese la sua influenza fino a tutta l'età moderna, e tuttora se ne ritrova traccia nei piatti tradizionali di Grecia, Turchia, Medio Oriente e in molte città ioniche e adriatiche.
Le ricette qui proposte, seppur con varianti dovute al trascorrere del tempo, non sono di archeologia gastronomica, ma si ricollegano alla cucina tradizionale di molti paesi del Mediterraneo orientale.
La tavola bizantina, elaborata sulla tradizione gastronomica del mondo greco e romano, venne arricchita nel corso dei secoli da culture come la longobarda, la persiana e l’araba che introdussero cibi speziati, nuovi cereali e cotture diverse. Questo stile alimentare estese la sua influenza fino a tutta l'età moderna, e tuttora se ne ritrova traccia nei piatti tradizionali di Grecia, Turchia, Medio Oriente e in molte città ioniche e adriatiche.
Le ricette qui proposte, seppur con varianti dovute al trascorrere del tempo, non sono di archeologia gastronomica, ma si ricollegano alla cucina tradizionale di molti paesi del Mediterraneo orientale.
Il libro raccoglie circa 80 personaggi famosi (condottieri, letterati, viaggiatori, papi, sovrani, artisti e celebrità) dall’età classica al XX secolo. Per ciascuno viene ricostruito, attraverso fonti storiche e trattati gastronomici, un breve profilo sui gusti e le abitudini in campo alimentare e vengono riportate alcune ricette legate alle loro vite. I piatti, gli alimenti e le preparazioni, pur con ingredienti dalle caratteristiche organolettiche mutate dal trascorrere del tempo, non appartengono all’archeologia gastronomica ma sono la testimonianza del “buon mangiare” e della sua evoluzione che l’uomo nelle varie epoche ha sempre ricercato.
La raccolta delle pietanze, piuttosto eterogenea, è stata divisa in sfiziosità, zuppe e minestre, paste e risotti, carni, pesci, dolcezze, seguendo una classificazione contemporanea, che non corrisponde alla posizione delle vivande nei menù dell’epoca in cui vennero scritte.
Il libro raccoglie circa 80 personaggi famosi (condottieri, letterati, viaggiatori, papi, sovrani, artisti e celebrità) dall’età classica al XX secolo. Per ciascuno viene ricostruito, attraverso fonti storiche e trattati gastronomici, un breve profilo sui gusti e le abitudini in campo alimentare e vengono riportate alcune ricette legate alle loro vite. I piatti, gli alimenti e le preparazioni, pur con ingredienti dalle caratteristiche organolettiche mutate dal trascorrere del tempo, non appartengono all’archeologia gastronomica ma sono la testimonianza del “buon mangiare” e della sua evoluzione che l’uomo nelle varie epoche ha sempre ricercato.
La raccolta delle pietanze, piuttosto eterogenea, è stata divisa in sfiziosità, zuppe e minestre, paste e risotti, carni, pesci, dolcezze, seguendo una classificazione contemporanea, che non corrisponde alla posizione delle vivande nei menù dell’epoca in cui vennero scritte.
Nella Roma antica l’alimentazione corrispondeva ad un preciso codice sociale e comportamentale che ne stabiliva regole e valori. Fonti autorevoli riportano che in età Imperiale l’onore di un nobile romano si fondava sulla sua frugalità come sulla sua magnificenza di anfitrione, mentre l’etica di un principe era dettata prima di tutto dalla sua gola e dal suo stomaco. Il vero “gourmet” del tempo doveva saper dominare gli impulsi e apprezzare sia il sapore di un piatto sia riconoscere la provenienza dei suoi ingredienti, dato che un cibo era considerato buono solo se costoso e ricercato e tanto più gustoso quanto più esotica era la sua provenienza.
Dal garum alle vellutate, rivisitando salse, formaggi, carni, pesci e dolcezze, questo volume offre consigli e ricette per rivivere atmosfera, sapori e sensazioni della mensa della Roma antica. La selezione di alcune preparazioni e il loro raggruppamento per metodi di cottura (lessi, arrosti, umidi) facilita la consultazione del ricettario e offre interessanti spunti per la creazione di menù tematici.
Nella Roma antica l’alimentazione corrispondeva ad un preciso codice sociale e comportamentale che ne stabiliva regole e valori. Fonti autorevoli riportano che in età Imperiale l’onore di un nobile romano si fondava sulla sua frugalità come sulla sua magnificenza di anfitrione, mentre l’etica di un principe era dettata prima di tutto dalla sua gola e dal suo stomaco. Il vero “gourmet” del tempo doveva saper dominare gli impulsi e apprezzare sia il sapore di un piatto sia riconoscere la provenienza dei suoi ingredienti, dato che un cibo era considerato buono solo se costoso e ricercato e tanto più gustoso quanto più esotica era la sua provenienza.
Dal garum alle vellutate, rivisitando salse, formaggi, carni, pesci e dolcezze, questo volume offre consigli e ricette per rivivere atmosfera, sapori e sensazioni della mensa della Roma antica. La selezione di alcune preparazioni e il loro raggruppamento per metodi di cottura (lessi, arrosti, umidi) facilita la consultazione del ricettario e offre interessanti spunti per la creazione di menù tematici.