In questa lunga intervista a Clara Sereni risalente al 1996, Tullio De Mauro, Pietro Pedace e Annio Gioacchino Stasi riescono a condividere con lei il senso della scrittura, i temi e i passaggi più significativi della sua visione letteraria. Che è anche e profondamente cinematografica. Una scrittura per immagini e connessioni tra memoria (familiare e storica), luoghi, vissuti e personaggi che arriva dritta al lettore senza mediazioni. Qualcosa che sfugge volutamente a ogni tentativo di codificazione, in un continuo e perfetto gioco di contaminazioni e rimandi linguistici, filosofici, storici che si ritrovano poi incastonati nelle pagine più belle delle sue opere, in particolare Il gioco dei regni, qui a lungo citato e analizzato, dove lo sguardo dell’autrice si concentra sui personaggi, sulle azioni e sugli oggetti della loro quotidianità rendendoli così straordinariamente vivi, intimi e reali.
Il tavolo della memoria familiare. Intervista a Clara Sereni aggiunge un altro importante tassello per l’approfondimento dell’opera di una delle voci più limpide del Novecento letterario italiano.
Protagoniste è un progetto letterario a sostegno dei centri antiviolenza, sportelli diffusi per l’ascolto e l’accoglienza di donne vittime di violenza e maltrattamenti.
Convinti che la letteratura sia uno strumento efficace per compiere azioni concrete anche nella società civile, abbiamo pensato di rovesciare il punto vista, quasi sempre femminile sul tema, e per una volta far scrivere gli uomini, rendendoli artefici di un progetto destinato al sostegno e alla tutela di donne vittime di altri uomini.
Sono nati così sei racconti di stili e generi diversi che hanno come protagonista una figura femminile, reale o immaginata, «storie di parole non dette, di solitudini, di violenza non nominata e di violenza riconosciuta: storie ordinarie di donne che non possono essere considerate coraggiose ed eroiche solo perché scelgono di essere ciò che vogliono essere». Trame che raffigurano, come in un mosaico colorato, il coraggio e la forza delle donne, ma anche la loro creatività, l’autodeterminazione e la capacità di rinascere ogni volta.
Il libro è un’edizione di pregio a tiratura limitata che raccoglie i racconti e le illustrazioni composti durante la III edizione de IL VIAGGIALIBRO - FESTIVAL DEL LIBRO DI VIAGGIO svoltosi a Gubbio. Scrittori e disegnatori, nei tre giorni del festival, hanno realizzato le loro opere ispirandosi ai luoghi, alle storie e ai personaggi di Gubbio, lasciando in dono una prestigiosa traccia del loro passaggio nella città "più medievale".
Racconti di Paolo Di Paolo, Michela Monferrini, Alessandro Moscè, Romana Petri.
Tavole e illustrazioni di Danilo Antoniucci, Moreno Chiacchiera, Marco Leombruni, Fabio Sironi.
Vol. XXIV [2021] - Sommario: La nuova articolazione del potere tardoimperiale: lo strumento amministrativo civile e il dispositivo militare (J.-M. Carrié-P. Porena) - Nostrum gubernantes imperium. Sull’organizzazione amministrativa dell’impero romano in epoca tarda (A. Lovato) - «Chi risponde a chi» - «Chi fa che cosa» e l’amministrare nel Tardoantico (C. Lanza) - Spunti per uno studio dell’obiezione di coscienza nella tarda antichità (F. Amarelli) - I disertori nella società tardoantica (V. Neri) - Exercitus hispanicus (M.V. Bravo Bosch) - La pratica della scrittura nell’esercito romano (P. Mari) - I privilegi fiscali di milites e veterani in età costantiniana (F. Castagnino) - I militum delicta nell’opera De re militari di Menandro (D. Annunziata) - Magistri militum al tempo dei Valentiniani. Stabilità dinastica e promozione politica, tra epigrafia e iconografia (C. Ricci-D. Fasolini) - I regolamenti della militia. Ripetizioni e conferme nella testimonianza del Codice Teodosiano (A. Bernier) - Multum interest inter militarem curam et civilem administrationem. Sui rapporti tra poteri civili e militari in età giustinianea (S. Puliatti) - Tra persona e officium. Spunti di riflessione per un inquadramento storico-giuridico dell’amministrazione romana (II) (S.-A. Fusco) - Per un profilo del miles inermis tardoantico: tipologie, identità, competenze, mobilità (L. Di Paola Lo Castro) - La burocrazia nel regno dei Franchi: la testimonianza di Gregorio di Tours (V-VI secolo) (L. De Salvo) - Feste, banchetti, cerimonie a Bisanzio. Le articolazioni amministrative nel cd. Kletorologion di Filoteo (F. Galgano) - Defensores quoque, quos Graeci syndicos appellant. Il syndicus nell’impero romano tardoantico (F. Arcaria) - Nullum penitus honoratorum publica salutatione sine chlamydis indumento vicariam potestatem adire oportet (CTh. 1.15.16): apuntes sobre el vicarius Hispaniarum y sus funciones (J.L. Cañizar Palacios) - Gli agentes in rebus nella legislazione del IV secolo (P.O. Cuneo) - Su alcune figure dell’organizzazione giudiziaria tardoantica e sulle relative competenze (S. Toscano) - La comitiva e le sue graduazioni: la visione dei codici (A.M. Giomaro) - Ancora sui comites di Costantino (A. Barbero) - Comes e commercium nella burocrazia del Tardo Antico: i comites commerciorum (F. Lucrezi-L. Minieri) - La sanzione dell’infamia e il contrasto alla corruzione e al malgoverno nell’amministrazione tardoantica (L. Atzeri) - Rilievi sulla giurisdizione fiscale del comes rerum privatarum in età tardoantica (E. Caroli) - Il comes sacrarum largitionum nel sistema burocratico della tarda antichità (F. Pergami) - Militia. Per un chiarimento semantico-lessicale (J.-M. Carrié).
Il dolore non si supera, va vissuto e se ne viene fuori trasformati. Non ci sono scorciatoie per andare oltre: l’unico modo è passarci dentro. Sette racconti, sette storie straordinarie emotivamente coinvolgenti. Esperienze importanti, vissuti personali che trovano accoglienza nella condivisione e stemperano il dolore trasformandolo in cura.
I Disarmati sono donne e uomini testimoni di pace. Volti, oggetti, mestieri, sorrisi, storie, poesie, musiche, disegni di chi ha scelto di testimoniare in prima persona il rifiuto di ogni forma di violenza.
Il progetto nasce in Umbria, nei luoghi e nello spirito che hanno ispirato la vita e il pensiero del più grande pacifista italiano contemporaneo, Aldo Capitini. Sono stati invitati a partecipare tutti gli amici di questa terra, italiani e stranieri, gente comune e volti noti, che sentono la pace come un bene inalienabile e universalmente condivisibile e che a questi luoghi sono legati.
Questo libro fotografico, che rappresenta il catalogo dell’omonima mostra, raccoglie 101 ritratti di personaggi noti e meno noti della società civile, politica e religiosa, ricordiamo tra gli altri il danzatore e coreografo Lindsay Kemp, la giornalista Rai Monica Maggioni, l’allenatore Serse Cosmi, il vincitore del GF 2006 Augusto De Megni, padre Vincenzo Coli (custode Sacro Convento Assisi), l’himam di Perugia, l’industriale Brunello Cucinelli, le più alte cariche del mondo politico regionale, imprenditori, giornalisti, attori, musicisti, artisti, filosofi, scrittori, editori, studenti e gente comune, fotografati ognuno accanto a una dis arma (oggetto allegorico e ironico costruito con materiali di riciclo) per offrire una personale testimonianza di pace.
Anche Assisi, capitale di pace e tempio di spiritualità, ha un'anima un po' meno conosciuta ma sicuramente altrettanto affascinante.
Percorrere altri itinerari significa non fermarsi alla visita ufficiale per addentrarsi, con inaspettato piacere, in cinque inediti itinerari a piedi dentro la cinta muraria della città, alla scoperta di spazi pulsanti di straordinaria vitalità, spesso coperti dal clamore del turismo di massa.
Nell'ultimo itinerario, quattro passi fuori le mura per ritrovare splendidi angoli di natura selvaggia, cornice ideale di ville, rocche e castelli dal nobile passato.
Orazio Antinori (Perugia 1811 – Lét Marefià 1882) fu uno dei primi naturalisti-esploratori italiani ad addentrarsi nel cuore del continente africano. A Lét Marefià operò instancabilmente sia raccogliendo campioni naturalistici, principalmente zoologici, per poi inviarli ad alcuni dei più importanti musei di storia naturale italiani dell’epoca, sia effettuando non poche attività esplorative nei territori centrali dell’Etiopia.
Questo «uomo dalle suole di vento» vide una Natura libera e visse emozioni uniche e così forti, meravigliosamente espresse in non pochi dei suoi scritti, da «segnarlo» per l’intera esistenza ed a Lét Marefià il ricordo di questo ferénghi dalla lunga barba bianca vive ancora ovunque, come continuano a recitare, al suono del "massinqo" (un cordofono dalle antichissime origini), i vecchi "azmàri", cantastorie della tradizione Amhara.
È il secondo volume dedicato ad Orazio Antinori curato dal Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.) dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con ali&no editrice.
Con questo lavoro dedicato ad Orazio Antinori prende il via Guereza una serie occasionale di pubblicazioni che verranno curate dal Centro di Ateneo per i Musei Scientifici (C.A.M.S.) dell’Università degli Studi di Perugia in collaborazione con ali&no editrice e che riguarderanno vari aspetti delle Scienze Naturali, con particolare riferimento alle collezioni e ai campioni di storia naturale.
Questo volume raccoglie gli interventi dei relatori che hanno partecipato alla giornata di studi su Orazio Antinori, uno dei maggiori esploratori italiani del sec. XIX, tenutasi a Perugia nel maggio del 2002.
Dalle relazioni presentate nelle diverse sessioni del convegno emerge chiaramente, ripercorrendo la vita di questo poliedrico e significativo personaggio dell’Ottocento, l’importanza della sua figura nel panorama dei naturalisti-viaggiatori dell’epoca e sorprendentemente anche, per alcuni aspetti, l’attualità del suo operato in una delle regioni naturalisticamente più interessanti dell’intero continente africano, gli altipiani etiopici e le immense ed aride distese del Corno d’Africa.
Completa l’opera un CD che raccoglie tutte le immagini proiettate nel corso della Giornata di Studi, molte delle quali illustrano le diverse realtà geografiche, ambientali, floro-faunistiche ed etno-antropologiche dell’Etiopia odierna, con particolare riferimento alle